San Patrignano

La comunità di San Patrignano è nata nel 1978 sui colli di Rimini, in Emilia Romagna, dalla volontà di Vincenzo Muccioli e di un gruppo di volontari. Negli anni è diventata un punto di riferimento nella battaglia contro le dipendenze, grazie soprattutto all’impegno ed alla passione della famiglia Moratti. Dalla sua apertura ha accolto gratuitamente quasi 26mila ragazzi con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti offrendo loro una casa, la concreta possibilità di imparare un mestiere, di ottenere un titolo di studio e di sentirsi parte di una vera e propria famiglia.

Con il passare degli anni alcune attività si sono strutturate in corsi di formazione come il San Patrignano Design Lab che intorno agli anni ottanta è diventato un centro di eccellenza nell’artigianato con laboratori di falegnameria, lavorazione del ferro, del cuoio, dei parati e della tessitura. San Patrignano incarna il percorso a ritroso nella tracciabilità di un Made in Italy fatto di artigianalità e di eccellenza. Valori indispensabili che sommati alla creatività dei ragazzi che fanno parte della comunità identificano appieno il senso dei laboratori di formazione.

Lo sport è una parte fondamentale nel precorso di recupero dei ragazzi che fanno parte della comunità. Ogni anno all’interno della comunità si svolgono campionati interni di calcio, di basket e di volley, per un totale di circa 100 partite e oltre 200 ore di allenamento per disciplina. La comunità presenta una squadra di calcio che partecipa al campionato di seconda categoria, una di basket che prende parte alla prima divisione e una di pallavolo che partecipa al torneo CSI.

Dal 2002 la comunità ha iniziato a portare avanti in maniera più strutturata un progetto di prevenzione, altro cardine della mission di San Patrignano assieme, chiaramente, al recupero. Si tratta di interventi di prevenzione rivolti agli studenti delle scuole medie e superiori presenti in tutta Italia attraverso format teatrali di “peer to peer” educational, dibattiti e visite in comunità. Ogni anno la comunità organizza i “WeFree Days”, che riuniscono organizzazioni di volontariato italiane ed internazionali, istituzioni ed esponenti del mondo della scienza e della cultura.

I numerosi progressi avvenuti negli anni hanno trasformato un percorso di recupero in una vera e propria realtà della viticoltura romagnola. Il merito va sicuramente ai ragazzi di San Patrignano, ma anche a chi, all’interno della cantina, ha saputo guidarli, come Riccardo Cotarella, oggi alla guida degli enologi italiani e mondiali, di Assoenologi e l’Union Internationale des Eonologues, che, dopo 20 anni, ha lasciato, nel 2020, il testimone a Luca D’Attoma, che vanta alcune tra le collaborazioni più prestigiose d’Italia, con la Wine Evolution Consulting, società di consulenza viticola.

La comunità di San Patrignano è sogno che muta nel tempo, un viaggio di solidarietà che non smette mai di stupire e di aiutare chi gli passa accanto, ma è anche un gruppo di professionisti che mantiene ben salde le proprie radici, puntando sempre nella ricerca, nelle eccellenze mediche e nei primati commerciali che hanno trasformato una semplice comunità di campagna in un fiore all’occhiello del volontariato internazionale.